Le componenti essenziali per una “buona educazione”

Genitori e figli: una danza che si rinnova - Psicologo Prato Iglis Innocenti

SPOILER: non troverete la ricetta per avere figli perfetti che sanno comportarsi bene sempre e ovunque! 😉

Quando infatti si parla di educazione spesso il pensiero va immediatamente alle “buone maniere” o a come crescere figli che sanno come stare in vari contesti (scuola, chiesa, supermercato, a tavola ecc). Ma educare non significa plasmare e modellare a nostro piacimento un bambino, educare nel suo senso più profondo significa “tirare fuori” e “condurre” lo sviluppo del bambino in maniera armoniosa e in linea con le caratteristiche e la tipicità unica del bambino stesso.

Ma quali solo gli elementi essenziali che non devono assolutamente mancare nella relazione genitore-figlio per favorire questo sviluppo e quindi una “buona educazione”?

Vediamoli insieme.

Fare sentire amato il bambino

Sembra l’ingrediente più scontato ma è bene ricordare quanto sia importante fare sentire al bambino il nostro affetto per creare una “buona intesa”. Quindi via libera ad abbracci e coccole senza temere di vizziarli!

Sostenerlo nella crescita

Il bambino, fin dai primi anni, costruisce le basi della sua autostima, per tale motivo è importate nutrire fiducia nelle sue possibilità di farcela e di migliorare. Come? Incoraggiando e sottolineando i suoi progressi, evitando di focalizzarsi solo sugli errori. In questo modo, il bimbo acquista sicurezza e impara a non demoralizzarsi di fronte ai piccoli insuccessi.

Favorire i momenti di gioco

Il gioco è un’attività importantissima per il bambino…. è addirittura un lavoro serio! Attraverso il gioco il bambino sperimenta, conosce ed elabora la realtà che lo circonda. Da solo o/e con l’adulto è un appuntamento che nella giornata di un bambino non deve mai saltare (mi riferisco in particolar modo al gioco libero e spontaneo).

Condividere del tempo insieme

Anche quando il tempo a disposizione è poco, è importante creare dei momenti di “qualità” in cui esserci fisicamente e mentalmente. Infatti può essere controproducente stargli sempre accanto ma avere la testa essere altrove.. Avete notato come i bambini sembrano avere delle antenne speciali e riescano captare i nostri pensieri che ci portano lontano? A quel punto useranno qualsiasi mezzo (dal pianto al “dispetto”) per riportarci accanto a loro!

Dare stabilità

Le routine piacciono ai bambini e li rassicurano. Molti comportamenti oppositivi si riescono a gestire e a modulare con una buona routine quotidiana.

Fornire delle regole

Ebbene sì, non mi stancherò mai di ripeterlo! E’ importante stabilire regole chiare, tenendo conto naturalmente dell’età e maturità del bambino. Non occorre essere autoritari ma è importante essere autorevoli: disponibili e fermi nella scelta.

Rispettare le emozioni

Meglio non negare le emozioni negative, anche se ci mettono in crisi o ci spaventano. Così come c’è gioia c’è tristezza, oppure rabbia e paura. Aiutiamo a dare “un nome” a quella strana sensazione che in determinati momenti i bambini provano, così potranno esprimerla nel migliore dei modi e poi controllarla.

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