Ebbene sì, molti colleghi lo potranno confermare: quando ci presentiamo qualificandoci come pedagogisti il più delle volte dobbiamo anche spiegare di cosa ci occupiamo. Infatti qualche volta veniamo scambiati per psicologi, altre volte per docenti o educatrici di nido altre per logopedisti.
Insomma, la confusione regna sovrana!
Ma proviamo a fare chiarezza.
Il pedagogista è un professionista specializzato nello studio dei processi educativi e formativi e svolge funzioni di progettazione, coordinamento, intervento e valutazione pedagogica in vari contesti educativi e formativi. Il pedagogista, considerata figura socio-educativa e non sanitaria, svolge la sua funzione nei settori formativo, educativo, sociale, scolastico, giuridico, delle risorse umane, libera professione.
Il pedagogista eroga dunque le sue prestazioni alla persona di qualsiasi età, alla coppia, alla famiglia, al gruppo ed alle istituzioni, attraverso attività educative, culturali, rieducative, formative.
Il pedagogista quindi non fa diagnosi o terapia, ma attraverso un percorso di riflessioni condivise supporta l’individuo nel trovare le proprie specifiche risorse e strategie.
Personalmente come pedagogista ho scelto di formami nell’ambito del sostegno alla genitorialità inteso come acquisizione di maggior consapevolezza sull’essere mamma, papà e coppia genitoriale.
In questo settore di intervento i genitori possono dunque confrontarsi sui cambiamenti che la genitorialità porta con sè, sulle difficoltà quotidiane e sulle possibili soluzioni pratiche da adottare per il benessere di ogni componente familiare.
Ultima cosa non meno importante: la Legge 205/2017, all’art. 1 comma 595, stabilisce che la qualifica di pedagogista è attribuita a seguito del rilascio di un diploma di laurea abilitante nelle classi di laurea magistrale di Scienze dell’Educazione.
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